venerdì 18 settembre 2009


Quando ho saputo della cancellazione del murales di Blu, al campus scolastico di Pesaro, (fatta passare come ripulitura dalle "sozzure artistiche"), la mia reazione è stata dapprima di profondo dispiacere, per la copertura di un'opera d'arte unica nel suo genere a Pesaro. Poi la tristezza ha fatto posto alla rassegnazione,...
perché penso che la lotta contro l'ignoranza abbia come esito sempre battaglie perse. Ma una persona illuminata (grazie Eva Futura!), mi ha fatto capire che non si tratta di ignoranza da parte del Consigliere Alessandro Di Domenico che ha fatto di tutto per togliere dalla vista l'opera di Blu. Non si tratta di non riuscire a vedere la bellezza e la poesia. Essi vedono qualcosa che li turba. Molto meglio che i ragazzi arrivino alla scuola, vedendo muri monocromatici, senza exploit, né architettonici né coloristici. La storia si ripete:ciò che è diverso turba l'animo e va eliminato per non sconquassare l'ordine accomodante. E tutto questo condito di ipocrite giustificazioni.

Il sito di Blu
Il sito di Alessandro Di Domenico
Intervista a Blu

3 commenti:

  1. Grazie per aver portato qui la discussione, è importante parlarne e capire cosa c'è di veramente minaccioso dietro certe logiche. La magia del contesto urbano vuole che certe immagini si leghino indissolubilmente nella memoria di alcuni periodi della vita: l'aspetto dei luoghi in cui si vivono certe esperienze, si attraversano certi stati d'animo diventa un fondamento dell'immaginario mitologico della persona. Cancellare Blu ha significato privare di particolare connotazione un luogo di transito di generazioni di studenti, ha significato cancellare la forma estesa, la cornice paesaggistica delle sensazioni e dei ricordi dei singoli individui. A volte anche una crepa, che per un periodo particolare della vita scorgiamo, perché magari ci passiamo davanti ogni giorno, se poi viene richiusa, ci da per un momento un effetto straniante. La sensibilità individuale passa anche per le crepe dei muri, figuriamoci se non passava anche per un'opera dall'impatto acceso come quella di Blu. L'architettura urbana va vissuta, e il modo in cui viene vissuta genera quel sottile velo, quel collante emotivo, che lega i luoghi alle persone. Gli amministratori pubblici dovrebbero essere i primi a proporre prima e venire incontro poi alla sensibilità dei singoli. Cancellare in questo caso non era necessario, è stato fatto per il puro gusto di mostrare lo strapotere alla massa. Negli angoli del liceo sono state installate le stesse identiche telecamere che si trovano nel muro esterno del carcere. Che modello di generazioni hanno l'intento di far uscire da quel campus? Automi sovietici a venire.

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  2. Grazie per il tuo commento Lenabuona.Ho studiato al Palazzo Ducale di Urbino per quattro anni.Non potrei immaginare cancellate e distrutte la rampa e le vecchie stanze dell'edificio.Come gli urbinati non potrebbero sopportare di essere privati dei torricini.Così è lo stesso per l'opera di Blu e il campus.Credo non vi sia alcuna differenza.

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  3. Intercorre una profondissima differenza oggettiva tra le due cose: il palazzo ducale di Urbino è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO: le ragioni evidenti sono scritte sui libri di storia e d'architettura e hai voglia avere ipotetici squilibrati del consiglio comunale d'Urbino che insistono perché al suo posto si realizzino magari dei parcheggi, il valore di quell'opera unica e magnifica ha legami profondamente più ampi col senso delle opere della civiltà, addita al senso profondo della storia, e soprattutto serve agli amministratori quando devono paludarsi di meriti "culturali", serve a fargli dire "sarei contento di essere eletto anche grazie alla cultura"(sigh)... Il murale di Blu rappresentava una testimonianza delle nuove generazioni, il "make it new" dello spirito odierno, trascurabile, cancellabile, perché "non c'è sui libri". Il rapporto dell'immaginario intimo del singolo con certe caratteristiche del luogo che lo circonda, non opera di fatto una differenza tra un palazzo rinascimentale e una raffigurazione murale, L'immaginario si sviluppa indipendentemente dai paludamenti storici presenti. Su questo posso darti ragione. ^_^

    EVA FUTURA

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